Fare il lavoro che piace in meno di 2 mesi: un caso reale
28 Maggio 2016
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Il mio lavoro non mi piace: cosa fare

Il lavoro perfetto non esiste ma se il tuo lavoro non ti piace e andare a lavorare mattina ti genera apatia, tensione o ansia, probabilmente c’è una forte disaffezione che va compresa meglio. E bisogna cercare di porvi rimedio. Tantissime persone però si trovano bloccate in contesti lavorativi che non piacciono o addirittura tossici per paura di cambiare. Il timore di cambiare è normale, ci sono elementi contrattuali ed economici che giustamente vanno tenuti in considerazione. Dall’altro lato però, ho conosciuto molte persone che hanno sofferto perché maltrattati, insoddisfatti o che hanno perso soldi perché non venivano pagati da mesi e, alla fine, il rapporto di lavoro si è comunque concluso in modo spesso doloroso, se non attraverso stressanti azioni legali contro il datore.

Inoltre, passiamo la maggior parte del tempo della nostra vita a lavorare e fare un lavoro che non piace vuole dire passare la maggior parte del proprio tempo a svolgere un’attività poco stimolante. Relegare solo al weekend e al tempo libero i veri propri interessi è sicuramente un’opzione ma, anche in vista dei continui innalzamenti dell’età pensionabile e del fatto che oramai lavorare richiede sempre maggior impegno personale (sempre meno saranno i lavori meramente esecutivi e di bassa qualificazione) per aggiornarsi continuamente e restare competitivi, inserire la propria dimensione professionale all’interno di un quadro di interesse e di attitudini più ampia è sicuramente l’opzione più felice, sia da una punto di vista occupazionale sia di benessere e soddisfazione personale.
Riuscire a cambiare lavoro, se il lavoro non piace, richiede però il passaggio attraverso alcuni step che vorrei farti conoscere.

 

Il mio lavoro non mi piace: metti a fuoco la radice dell’insoddisfazione

Se il lavoro che fai non ti piace cerca di capirne il vero motivo. Lavorando ogni giorno, con i mille impegni e di corsa, non sempre si riesce a focalizzare davvero cosa effettivamente genera stress e insoddisfazione. Nella mia esperienza ci possono essere di versi motivi: i contenuti dell’attività professionale (cioè che fai ogni giorno) che possono essere troppo semplici, oramai di routine e poco stimolanti, e magari mancano spazi di crescita professionale. Oppure, il contesto è organizzato molto male e ti mancano gli strumenti minimi per far fronte alle attività. Altre volte invece, ci sono problemi con superiori e colleghi che rendono l’attività lavorativa particolarmente fastidiosa. Potrebbero esserci poi problemi più concreti, come mancanza o ritardo di pagamenti o uno stipendio non adeguato.

Cerca di mettere bene a fuoco tutti gli elementi e di capire quale, stia effettivamente alla base. Non è la stessa cosa cambiare azienda ma rimanendo nello stesso settore e ruolo che cambiare proprio mansione e tipo di attività lavorativa. Potresti aver bisogno semplicemente di cambiare azienda e non il tipo di lavoro. Cambiare lavoro può implicare un certo impegno, soprattutto se valuti di stravolgere la tua direzione professionale. La tua decisione di cambiare deve essere quindi ponderata e basata su elementi a te chiari.

 

Il mio lavoro non mi piace: rifletti su possibili alternative

Se il tuo lavoro non ti piace, devi capire cosa di diverso potresti fare. Per poter essere preso in considerazione e quindi superare un’eventuale selezione devi riuscire ad accreditarti. Cioè occorrono sempre dei requisiti minimi, in termini di competenze, per essere preso in considerazione. A me no che tu non abbia dei contatti, qualcuno che ti conosce e quindi ti assume per un legame di parentela/ amicizia (se hai un parente/ amico che lavora in un certo settore o è o titolare di un azienda ecc), nella maggior parte dei casi per cambiare lavoro è necessario saper fare qualcosa e dimostrare di essere già in grado di operare.

E’ fondamentale identificare, all’interno del ruolo attuale o passato, le proprie aree di competenza. Ad esempio una persona giovane che ha lavorato come coordinatore in un centro sportivo occupandosi molto della selezione dei collaboratori può avere una buona competenza nella ricerca e selezione del personale oppure un manager di alto livello sarebbe potenzialmente in grado di operare, come consulente di direzione o diventare docente/ formatore su temi business. Oppure uno chef potrebbe fare delle consulenze nel settore Food, non più cucinando ma aiutando altri cuochi nella preparazione dei menù e l’organizzazione della cucina e del personale.

Il mio consiglio è sempre quello di valutare percorsi professionali vicini a quello dal quale provieni. Per fare prima ed evitare così una possibile riduzione del proprio livello di seniority (per non ripartire da zero) e quindi responsabilità e retribuzione.

Nel caso in cui volessi totalmente cambiare direzione professionale, invece, oltre a identificare tutte le capacità e abilità trasferibili dal vecchio ruolo al nuovo, diventerà fondamentale formarsi di nuovo, con un investimento di tempo ed energie a volte rilevante. E’ il processo di reskilling cioè l’acquisizione volontaria di nuove competenze per potenziare la propria impiegabilità.

Valuta anche sempre la situazione personale e professionale nel complesso. Quanto tempo hai per portare avanti il cambiamento, la tua disponibilità economica ed eventuali vincoli. Anche la tua rete di contatti è fondamentale: potresti conoscere qualcuno che lavora nel settore che ti interessa per parlarci, avere informazioni di prima mano e fare le prime esperienze di lavoro.

 

Il mio lavoro non mi piace: recupera informazioni di prima mano

Se il tuo lavoro non ti piace è fondamentale iniziare a raccogliere più informazioni possibili su possibili lavorativi alternativi. Non basta identificare le possibili alternative, vanno davvero approfondite. Devi avere informazioni reali e aggiornate che trovino immediato riscontro nel mercato del lavoro.
Spesso le scelte professionali si basano su criteri non sempre adeguati: In primis, su consigli di famigliari e conoscenti che, pur in buona fede, tendono a consigliare scelte che possono risentire dei loro stereotipi e della scarsa conoscenza delle professioni e del mercato del lavoro. A meno che si tratti di persone che davvero conoscono quella professione o settore. Altre volte, invece, ci si basa sulla moda del momento, come, ad esempio, il boom delle iscrizioni presso scuole di cucina dopo le trasmissioni con chef stellati. In fine, ci si basa sulle valutazioni che le scuole di formazione fanno in merito alla spendibilità dei loro corsi e master che possono però, a volte, risultare eccessivamente ottimistiche per ragioni commerciali, di vendita.

La cosa migliore che invece puoi fare è capire da solo, in autonomia, quali siano le strade che abbiano delle caratteristiche che valuti in linea con quello che vuoi e soprattutto con una buona previsione di occupazione nel medio periodo. Devi recuperare informazioni su elementi quali: i requisiti minimi di accesso alla professione, e cioè il background formativo, le conoscenze e le abilità; le modalità contrattuali (freelance non è lo stesso che da dipendente) e la retribuzione; il contesto professionale e le prospettive future.

Se non fai le minuziose verifiche, rischi di intraprendere sforzi di tempo e denaro in attività formative o in una ricerca di lavoro che poi si può rivelare infruttuosa. Mi è capitato, una volta, una persona che lavorando come postino stava cercando di migliorare e cambiare settore, in particolare si era orientato verso la professione di Disegnatore di Interni e aveva frequentato un master in Cad Design. Non si era informato però che per lavorare come designatore di interni fossero necessarie, oltre l’utilizzo del programma CAD, anche ottime capacità di disegno a mano libera, cosa che non possedeva. Se non ti informi bene prima, il rischio è sempre quello di veder vanificato il proprio progetto professionale.

In fine, prenditi tempo, probabilmente stai lavorando e quindi non hai moltissimo tempo ibero. Non avere fretta, ritagliati dei piccoli spazi per fare questa ricerca di informazioni.

 

Il mio lavoro non mi piace: genera l’opportunità lavorativa

Se il tuo lavoro non ti piace molto probabilmente vorresti riuscire a farne un altro diverso. E’ il momento quindi, dopo aver identificato ruoli lavorativi alla tua portata, aver eventualmente integrato con un corso o delle esperienze formative ed esserti assicurato che tali lavori rispecchino davvero i tuoi desideri, attraverso una ricerca approfondita di informazioni, è il momento di fare una ricerca di lavoro completa e tarata sul nuovo obiettivo.

E’ fondamentale riuscire a comunicare, ai selezionatori e titolari, in modo chiaro e netto ciò che puoi fare per loro. Per questo motivo vanno tarati i tuoi strumenti di comunicazione verso il mercato del lavoro, è cioè curriculum, lettera di presentazione e profilo Linkedin.

Cerca di valorizzare al massimo le passate esperienze, se le hai, in linea con il nuovo lavoro. E metti in secondo piano invece tutto ciò che non via sia collegato. Racconta di più le esperienze che possono interessare ai selezionatori e orienta l’attenzione di chi legge verso esperienze in target. Fai quindi una ricerca completa cercando di non tralasciare nessuna possibilità e di sviluppare e mantenere rapporti positivi con le persone che incontrerai durante la tua ricerca di lavoro.

Ultimo elemento al quale devi prestare attenzione è la motivazione. Avendo intrapreso un cambiamento nella tua direzione professionale, ti verranno sicuramente fatte, a colloquio, delle domande sul motivo di questo cambiamento. E’ importante quindi che tu abbia bene chiaro cosa ti spinge verso quella professione. Ovviamente potrebbero esserci dei motivi pratici, vicinanza da casa, uno stipendio migliore ecc. Tutte  opzioni valide ma da declinare in termini differenti. Ad esempio, meglio fare leva su elementi della professione o del contesto che ti interessano, ci potrebbero essere delle cose di quel nuovo lavoro che ti interessano particolarmente: dichiarale. E fai leva anche su ciò ritieni di poter far bene.

Se ti trovassi nella situazione in cui il tuo lavoro non ti piace e volessi confrontarti con me per migliorare la tua situazione, contattami. Possiamo valutare insieme i passaggi necessari per un positivo cambiamento professionale.